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03/07/16

Un magnifico silenzio. La pittura di Elena Giustozzi




Elena ci ha offerto, come in un microcosmo, una rassegna di dipinti che si srotolano sulla tela e la colmano narrandosi. Sono immagini di un sottobosco che si ripete e che illustra foglie, steli, elementi naturali di vario tipo, rasentando il ricordo di una primavera folta che parla nei suoi colori o tace nei suoi profili. Le immagini infittiscono e penetrano un piccolo universo diventato padrone delle tele che, se viste da vicino, testimoniano un grande e raffinato lavoro esteso a tutta la loro superficie, come per un “horror vacui” che sappia stendere attraverso sé un magnifico silenzio, che è quiete ed inquietudine, conoscenza e oblio.
Le tele creano nel vano della Galleria Marconi un arabesco dalle tinte ovattate, dove la Natura sembra riservare per sé i suoi segreti, ed a noi lascia il talento della contemplazione, per cui davanti a un dipinto costellato di colori variegati, noi siamo chiamati tacitamente a interrogare con lo sguardo e insieme ad adagiarci virtualmente su questi tappeti di foglie che si offrono miti e ripetono le loro domande enigmatiche e insieme chiaroveggenti.
Ci riempie di ammirazione il grande impegno che Elena ha profuso per far sì che nulla si cancelli davanti ai nostri occhi e nella nostra memoria e che i passi della narrazione richiamino l’un l’altro un tessuto di parole entro cui volentieri ci addentriamo, centimetro per centimetro, senza riuscire a pronunciare la parola “fine”, ma promettendo allo sguardo altri incontri, in un infinito che si dispiega e ci sostiene.

Enrica Loggi


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