Ancora maggio, a dispetto delle rose
di color giallo pallido rigato
di rosso, una giornata come un’altra
sospesa al filo della storia
tessuto dai vivi e dai morti dipanato
sugli articoli del giornale
povero pianto di patria, nei cortili
narrato a bassa voce, mentre infuria
la ragione che uccide. Ho pianto
per chi si perde nelle macchie del cuore
per chi è solo a riconoscere
il dolore senza madri, la ferita
esposta al sole rovente, al lutto
che si veste di maggio e primavera.
( E.L. )
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