
Selvaggia e preziosa allo stesso tempo, la "selce" è quasi un gioiello primitivo in cui il bronzo interviene come un castone, vibrando in rappresentazioni minimali della fertilità, accanto a citazioni dalle Scritture, che armonizzano la nudità della pietra con l'animazione del racconto, in un contrappunto estetico-morale vivo come una sigla. La successione delle "selci", che si dispongono su supporti di legno colorato, risale le epoche dell'arte col suo passo mistico, è storia e preistoria di sè, e vive questa duplicità in un intenso vibrare di senso, linguaggio velato e rivelato insieme, che chiede allo sguardo di raccogliersi in un'intensa sosta.
Enrica Loggi
Nessun commento:
Posta un commento