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01/02/09

poesia per Altidona

Pochi fiori sui cigli delle mura, licheni
e un'aria d'altro tempo che ti cinge, Altidona
a metà della collina contro il sole.
Ora che è primavera voglio visitarti
portare i miei passi per le tue strade
ricordare i viaggi dentro di te
le piccole cose che nascondi, le minuscole vite.
Da un angolo ti guardo ed i tuoi alberi
quieti disegnano un dolce andare
torno da te ma per tornare
occorre essere partiti una volta.
E' sempre estate
quando ti cerco e come una fanciulla
mi prendi la mano e m'accompagni
a visitare la tua casa
offrendomi un po' del tuo profumo.
Ti vesti di umile ed austera grazia
e di nuovo il canto delle cicale
invadrà una tua piazza.
Il tuo silenzio è paterno e materno
sulle ciglia
una grazia che non lascia scorrere pianto
ma un'acqua rugiadosa che ti lava d'estate.
Ti troverò al termine delle piogge
nel ricordo di un po' di neve
dentro l'aria domestica e sperduta
del tuo lontano risveglio, come fiato
che respiro appoggiandomi
alle case nel bilico del sole.
Percorrerò un tuo giorno, e oltre il crepuscolo
scenderò per le scale della sera
contando gli attimi della tua amicizia.
Racconteremo al tempo d'estate
le storie dell'arte e dell'amore.


Enrica Loggi
( tratta dal catalogo della mostra d'arte "Stanze Aperte", Altidona 2006 )

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