Enrica e Antonella Roncarolo
Piergiorgio Cinì
Lorenzo Evangelisti
*
La
pioggia fruscia come un uccello sul parabrezza
la strada che costeggia il fiume ha la bellezza
delle acacie efebiche fiorite a maggio
giù lungo gli argini dove incontri
la serpe d’acqua che scansa le pietre
e non raggiunge il mare, pigra
nella pianura selvatica
sola sotto la sferza della pioggia
come di un’altra vita, un’eco
di compagnie trascorse, di bivacchi
sotto il cielo schiarito e tiepido
di un maggio clamoroso
tempestato da rondini baccanti.
E sulla terra grigia gli amici,
i solitari, gli amanti
vivono questa musica.
Tra gli argini che il cuore non sa mettere
si va barcamenando di ciascuno
l’innocenza e l’angoscia, come il fiore
votato a seminarsi nei pensieri,
cancellarsi in una nuova acqua che scorre.
la strada che costeggia il fiume ha la bellezza
delle acacie efebiche fiorite a maggio
giù lungo gli argini dove incontri
la serpe d’acqua che scansa le pietre
e non raggiunge il mare, pigra
nella pianura selvatica
sola sotto la sferza della pioggia
come di un’altra vita, un’eco
di compagnie trascorse, di bivacchi
sotto il cielo schiarito e tiepido
di un maggio clamoroso
tempestato da rondini baccanti.
E sulla terra grigia gli amici,
i solitari, gli amanti
vivono questa musica.
Tra gli argini che il cuore non sa mettere
si va barcamenando di ciascuno
l’innocenza e l’angoscia, come il fiore
votato a seminarsi nei pensieri,
cancellarsi in una nuova acqua che scorre.
Enrica (da ...A una rima di vento)
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