Un pomeriggio di grande interesse e intensa partecipazione, ieri, alla presentazione dell’ultimo libro di Maria Lenti “Effetto giorno”, Ediland Edizioni, San Benedetto del Tronto, 2012.

Un libro, in sintesi, appassionato di chiarezza e verità, che trascende l’odierno impasse esistenziale e ci esorta all’agire senza alcuna riserva, perché noi siamo unicità relate e come tali necessariamente sussidiarie”.
Maria Lenti, dal suo canto, si è soffermata a lungo sul “senso del ricominciare”:
“Una cosa che è molto mia è il senso del ricominciare, tenendo conto della libertà di ciascuno, ma anche del dialogo con l’altro, dell’ascolto con l’altro: una vocazionalità allo stare insieme, che è fondamento della politica. Fare politica è per me anche scrivere, insegnare, anche senza parlare dei partiti o della politica, perché è la considerazione della “polis”, cioè di quello in cui noi siamo immersi, che è la società, la città, il contesto. Stare insieme per riuscire a capire – insieme – da che parte si possa ricominciare.
Ricominciare tenendo conto di quello che noi abbiamo come esperienza e di quello che non abbiamo più e che non tornerà.
Quale possibilità abbiamo? O star dietro a ciò che non è più – e quindi non fare nulla – oppure dire, forti di un bagaglio personale, collettivo, storico, culturale, e basandosi sulle nostre intelligenze, sulle nostre possibilità: ricominciamo da un punto!”
L’incontro con Maria ci trasmette così il senso del non chiudersi al mondo, del dar vita ogni volta al mondo e alle cose del mondo.
Avevamo bisogno del contatto con questa voce importante della letteratura contemporanea, per ricordare a noi stessi che la poesia è “fare pensiero”, trasformare “i solchi in ponti, con il dialogo” e la cultura è “capacità di leggere il mondo”, parole appassionate di Maria Lenti, che abbiamo sentito particolarmente viva e vicina, nella ricchezza del suo affabulare che è sempre un “fare il punto”, accamparsi come voce nella difformità culturale dei nostri tempi.
Enrica Loggi
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