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06/11/19

"Autunno in Poesia"


Un nuovo incontro di poesia alla Sala da Tè "Il Flauto Magico" di San Benedetto del Tronto (via Custoza, 31). Domenica 17 novembre, alle ore 18.


Nella vita che ci sorprende, in questi giorni autunnali pieni di un nostalgico colore, ci ritroviamo al Flauto Magico che ci ospita nella felice memoria di tanti pomeriggi, di tante sere condivise. Devo un grande grazie a questa meravigliosa sala da tè che ora accoglie i miei scritti e le foto di Roberto. Solo quest’atmosfera raccolta, conviviale, amichevole può presentare al meglio le mie parole dettate da tanti ricordi e da infinita commozione. La magia di questo amato luogo ben si sposa con quella dell’autunno e ne restituisce i battiti. Ognuno di noi guarderà sincero la sua effigie, e scambieremo il reciproco sentimento tra le luci soffuse, tra i tavoli immutati negli anni. E qui rivive il nostro passato come un fiore, un frutto di variegato accento.


Lentamente si posa la poesia
sulle pagine scalze dell’autunno


Nel fluire delle cose, e specialmente nel mutare delle stagioni, c’è qualcosa che sembra non cambiare, che riemerge con volto rinnovato nel tempo. Soprattutto nel passaggio estate – autunno ecco ritornare più vivido un senso d’infantile stupore che si affaccia mentre guardiamo la vita trascolorare. La luce si attenua e gioca a sfumare colori e contorni. Un’aura di sogno invade la realtà: ecco, un trasalimento di gioia o di lieve dolore ci coglie e trasforma la semplice visione in poesia struggente.
Una melodia infinita sembra risorgere da azzurre lontananze spingendoci ad un umile abbraccio alle forme che tremano: sospesi tutti noi agli istanti che svaniscono, pure una segreta forza ci sostiene e ci afferra dal profondo.
L’autunno soprattutto rivela questa nascosta ispirazione in un cosmico sussurro che ascoltiamo in silenziosa meraviglia. Oppure tutto si raduna in un flusso di parole che fogli di carta trattengono a stento: vorrebbero volare anch’esse come foglie d’autunno.

Va crescendo come un grappolo l’autunno,
in fila i platani compagni di strada
lontano dal mare si trasforma la terra
in qualcosa che brucia le stoppie e le canne.
Il mare si fa accendere lontano
da un sole che brucia e colora di celeste
la sua favola fino all’orizzonte
come in un miracolo dura forse un anno
nell’avventura che ci tiene desti.

*

La voce di novembre è un grido fioco,
azzurro che riveste in rosa i colli,
le aguzze cime del severo ovest,
l’anima sottomessa dei miei versi
dedicati alla notte precoce
alla falce di luna
singhiozzo ignaro del cielo notturno.


(da: “Una profonda leggerezza”)