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19/02/09

Il sorriso di Oho



Ho trovato queste parole per un evento recente: "Billemì" , la mostra di Nazareno Luciani alla Palazzina Azzurra di San Benedetto:

C'è un sorriso evanescente che non si cerca, ma si fa trovare nel divenire puntiforme di questa pittura così evocativa. Dallo sfondo alle figurazioni accennate, immateriali, a quelle energiche e volitive, c'è infatti il passo netto, lontanante, dell'evocazione. E quello che più ci lascia avvolti a questo linguaggio è il potere della pittura di restare immagine e cielo di se stessa; ci chiediamo anzi per dove passa il suo rendersi così aerea, docile, appena un pronunciamento a volte, la discrezione massima.
I grigi, i neri, i viola, i rari colori di questi quadri di Nazareno sono altrettante parole che sbocciano senza far rumore sui silenzi perlacei delle campiture dove labili dove fortissime. E sono alfabeti, lingue emerse che si affacciano per farsi momento e storia davanti ai nostri occhi, leggende in atto dove ci si apre al colore con estrema circospezione, quasi a temere di infrangere il Segno che l'artista vibra sulla tela solcandola e trasognandola...
...sono vie di un labirinto che reca in sè, nella figurina ricorrente di Oho, la chiave della favola umana di Nazareno e della nostra, quasi un punto di raccordo, o una scaglia, una vertebra della nostra struttura di esseri pensanti e pensati...

Enrica Loggi 



12/02/09

"Per Enrica" di Maria Grazia Maiorino


Vorrei fosse "La finestra di fronte"
la tua casa con le piccole stanze
una dentro l'altra come matriosche
trasparenti mentre impensati affondi
nel dolore al telefono racconti
sempre pronta a risorgere nei versi
che ti legano al mondo strenui lacci
d'oro puro parole inanellate
dalla voce all'uncinetto catenelle
mani slanciate nell'abbraccio
a Roberto quando ritorna
è per lui il canzoniere sussurrato
sotto le ciglia tempo disegnato
per voi due nella soffitta alacre
degli intagli - respirano gli specchi
le cornici di legno dipinto le lune
di conchiglie quest'aria di poesia
che profuma le stanze
la porteranno ai mercatini
ombreggiature che solo loro sanno

Vorrei fosse "La finestra di fronte"
il terrazzino sporgente verso un fico
attraversato dal rumore del mare
che per me circonda la tua casa
arca fluttuante sempre in attesa
dell'annuncio...

08/02/09

A papà miè ( A mio padre )

So vnuta ssassù
sopra lu coll
lu s'lenzi era fort, era lu ciel
sott'a lu ciel li garofna bbiang
cingu' p tte e cing' p mmamma
ng sctiè nnsciuna, savàm i, tu e essa
ppuò tutt chighiaddr ca nni cunosc
ardiè li lmì era quasc nott
so rcalata a ppass d'om
so rprtat lu s'lenzi, t so r'alat nu vasc.
Nnè ora c m viè n'zuogn?

***

Sono venuta lassù
sul colle
il silenzio era forte, era il cielo
sotto il cielo i garofani bianchi
cinque per te e cinque per mamma
non c'era nessuno, eravamo io, tu e lei
poi tutti gli altri che non conosco
ardevano i lumini era quasi notte
sono scesa a passo d'uomo
ho portato il silenzio, t'ho regalato un bacio.
Non è ora che mi vieni in sogno?


Enrica Loggi
( poesia 1° classificata Provincia Ascoli-Fermo, al 33° Festival del dialetto di Varano - AN )

06/02/09



Monsampolo quasi sera

01/02/09

poesia per Altidona

Pochi fiori sui cigli delle mura, licheni
e un'aria d'altro tempo che ti cinge, Altidona
a metà della collina contro il sole.
Ora che è primavera voglio visitarti
portare i miei passi per le tue strade
ricordare i viaggi dentro di te
le piccole cose che nascondi, le minuscole vite.
Da un angolo ti guardo ed i tuoi alberi
quieti disegnano un dolce andare
torno da te ma per tornare
occorre essere partiti una volta.
E' sempre estate
quando ti cerco e come una fanciulla
mi prendi la mano e m'accompagni
a visitare la tua casa
offrendomi un po' del tuo profumo.
Ti vesti di umile ed austera grazia
e di nuovo il canto delle cicale
invadrà una tua piazza.
Il tuo silenzio è paterno e materno
sulle ciglia
una grazia che non lascia scorrere pianto
ma un'acqua rugiadosa che ti lava d'estate.
Ti troverò al termine delle piogge
nel ricordo di un po' di neve
dentro l'aria domestica e sperduta
del tuo lontano risveglio, come fiato
che respiro appoggiandomi
alle case nel bilico del sole.
Percorrerò un tuo giorno, e oltre il crepuscolo
scenderò per le scale della sera
contando gli attimi della tua amicizia.
Racconteremo al tempo d'estate
le storie dell'arte e dell'amore.


Enrica Loggi
( tratta dal catalogo della mostra d'arte "Stanze Aperte", Altidona 2006 )